Horatius

SuperEroe n° 2 

HORATIUS Coclite, lo scudo della Repubblica di Roma.

Vissuto nel VI sec. a.C., Horatius fu un soldato di Roma, potenza emergente nel cuore della penisola italica. In quel periodo, l’Urbe era appena uscita dalla fase monarchica dei 7 re per entrare in quella di Repubblica.

HORATIUS

Prima di iniziare a parlare di Horatius e delle sue imprese, è bene partire con una breve descrizione del Contesto Storico e Geografico dell’epoca.

CONTESTO STORICO:

753 a.C.: LA NASCITA DI ROMA

Nella penisola italiana stava iniziando ad affacciarsi alle porte della Storia una città che presto avrebbe dominato il Mondo allora conosciuto: Roma.

Secondo la tradizione, Roma fu fondata da Romolo che il 21 aprile 753 a.C. ne tracciò il primo solco sul Palatino, uno dei sette colli situati sulla riva sinistra del fiume Tevere. Per 244 anni Roma fu governata da sette re: lo stesso Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo. Fra di essi, Anco Marzio conquistò e annesse a Roma un ottavo colle, il Gianicolo, di precedente appartenenza etrusca, situato sulla riva destra del fiume. Il sovrano lo collegò alla città costruendo il primo ponte sul Tevere, il Sublicio.

Nel tempo Roma crebbe ed estese il suo dominio dapprima sulla penisola italica e poi via via su tutto il bacino del Mediterraneo e su gran parte dell’Europa.

Questa importante e antica civiltà ha influenzato la società, la lingua, l’arte, la letteratura, la filosofia, il diritto, l’architettura e la religione, per non parlare dei costumi della civiltà occidentale, prevalentemente per tutti quelli che sono gli aspetti più pratici del vivere quotidiano.

Ad esempio, l’architettura moderna deriva da quella romana, specialmente per quanto attiene l’uso dell’arco e l’impiego del cemento, tuttora molto utilizzati nel campo dell’edilizia.

Le nostre attuali leggi fondano le loro radici direttamente nelle leggi romane, partendo da quelle scritte per la prima volta nel 450 a.C. nella Capitale su dodici tavole di bronzo.

Ai Romani si deve pure la realizzazione di un mezzo di comunicazione che ha condizionato per sempre i rapporti e le relazioni fra i popoli nella storia d’Europa, le strade, resesi necessarie per inviare gli eserciti fino ai più remoti confini dell’Impero Romano e per porre tutte le maggiori città italiche e non in relazione con la capitale imperiale: da Roma si dipanava un intreccio di strade i cui rami la collegavano a tutti i suoi possedimenti. Senza le strade romane tutte le conquiste del pensiero greco avvenute nella Scienza, nella Filosofia, nella Letteratura e nella Storia, nell’Arte, e persino la stessa idea di Democrazia, sarebbero rimaste circoscritte alla sola Grecia, senza possibilità di contaminarsi e di svilupparsi anche grazie ai saperi della cultura romana e, nel giro di alcuni secoli, sarebbero state probabilmente dimenticate…

Si potrebbe affermare senza esagerazione alcuna che la nostra moderna cultura sia anche il frutto dell’instancabile cammino di milioni di persone che nell’antichità hanno percorso migliaia di chilometri su quelle strade costruite, controllate e di continuo restaurate dai magistrati dell’antica Roma…

CONTESTO GEOGRAFICO:

509 a.C.: LA REPUBBLICA DI ROMA

Discendente della dinastia etrusca dei Tarquini, Lucio Tarquinio, meglio conosciuto come Tarquinio il Superbo, fu l’ultimo re di Roma e regnò dal 535 a.C. al 509 a.C., anno in cui fu messo al bando dalla città. Aveva assunto il comando di Roma con la forza, dato che la sua elezione non fu approvata dal Popolo e dal Senato romano. Mantenne il controllo della città durante la sua tirannia ricorrendo persino ad una guardia armata personale. Tarquinio ci mise poco ad annientare la struttura democratica di Roma, realizzata da Servo Tullio, suo predecessore, instaurando un regime violento e autoritario. Nel 509 a.C., a causa dei suoi comportamenti controversi fatti di abusi di potere, violenze e cattiva amministrazione, il re tiranno fu espulso da Roma e costretto a fuggire in esilio con la moglie Tullia e i suoi figli.

Dopo che anche l’ultimo re etrusco fu rovesciato, Roma si dette un assetto repubblicano, una forma di governo basata sulla rappresentanza popolare, in contrasto con la precedente autocrazia monarchica.

 

Nella fase repubblicana (509 a.C. – 27 a.C.) la città di Roma era governata da:

* due Consoli, che detenevano il potere militare e guidavano gli eserciti in battaglia;

* trecento Senatori, responsabili del potere legislativo ed amministrativo, che prendevano le decisioni più importanti: esaminare le leggi, redigere trattati internazionali, gestire il denaro pubblico.

* dieci Tribuni della Plebe, che rappresentavano e difendevano gli interessi del popolo.

 

Tuttavia, il vecchio sovrano etrusco non si diede per vinto e tentò di riprendersi Roma con la forza, con l’intento di ripristinare il proprio potere. Per riuscire in ciò, chiese aiuto a Porsenna, re etrusco di Clusium, l’odierna Chiusi.

Ma sulla sua strada trovò uno dei più coraggiosi soldati delle Legioni romane.

 Il destino dell’appena nata Repubblica ora stava nelle mani di un solo uomo…

 

ORAZIO COCLITE

 

LO SCUDO DELLA REPUBBLICA DI ROMA!

Horatius Cocles ha vissuto nel VI sec. a.C. a Roma, potenza allora emergente nella penisola italica e nel Mar Mediterraneo.

Egli discendeva da una nobile famiglia romana, gli Orazi, che si era affermata dopo lo scontro con quella dei Curiazi. Celebre fu l’episodio che vide di fronte tre fratelli di ognuna delle due famiglie affrontarsi in un duello all’ultimo sangue, conclusosi proprio col trionfo degli Orazi.

L’adolescenza di Horatius non fu delle più semplici. Ancora giovanissimo entrò a far parte di un corpo militare, la legione, ancora agli albori,ma che sarebbe presto diventato il punto di forza dell’esercito romano. Era orbo da un occhio a causa di una ferita procurata da una sassata ricevuta in fanciullezza. Per questo motivo era soprannominato cocles, che tradotto dal latino significa “con un solo occhio”.

Oltre che orbo, Horatius era anche zoppo e la sua camminata claudicante lo rendeva vulnerabile agli scherni dei suoi commilitoni. In tanti pensavano, infatti, che fosse stato arruolato nelle milizie romane solo per via della sua discendenza (era infatti fratello del Console Orazio Pulvillo) e non certo per le sue effettive capacità e attitudini. Ben presto, però, tutti i suoi compagni d’arme si sarebbero ricreduti; perché non sapevano di avere a che fare con un vero… Supereroe!

Era l’anno 509 a.C. e da poco era stato cacciato da Roma l’ultimo dei 7 re,Tarquinio il Superbo, e venne costituita una Repubblica. Tuttavia, il vecchio sovrano di origine etrusca era ben deciso a riprendersi il potere con la forza, per cui motivo chiese l’aiuto proprio ai vicini Etruschi di Chiusi capeggiati dal re Porsenna.

L’esercito nemico, accampato sul colle del Gianicolo, era quasi giunto alle porte di Roma pronto a conquistarla. I formidabili guerrieri etruschi dovevano attraversare solo un ponte in legno per portarsi sui 7 colli dove sorgeva la città: il ponte Sublicio. Ma i primi Etruschi che presero ad attraversare il ponte, si videro di fronte un sol unico uomo armato e pronto ad affrontarli: Horatius!

Ti sei incuriosito abbastanza? Vorresti conoscere molto più di questo su Horatius, la sua vita, le sue imprese?

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CONCLUSIONE: PERCHE’ HORATIUS E’ UN SUPER-EROE?

Quanti di voi se la sarebbero sentita di andare incontro ad un intero esercito armato da soli?

Pazzia? Temerarietà? Audacia? Disperazione? Fate voi.

Di certo un uomo, anzi un superuomo come Horatius, ha scelto di affrontare questo terribile rischio, riuscendo a compiere un’impresa impossibile per chiunque.

E ad uscirne vivo!

Ma la cosa più sorprendente è stata che con il suo folle gesto ha permesso alla neo-nata Repubblica di Roma di resistere indenne ad un’invasione nemica proiettandola verso il futuro Impero Romano!

Potete ben immaginare come sarebbe potuto cambiare il corso della Storia se le vicende di quel periodo avessero preso una piega diversa…

Quando ci troviamo a dover attraversare il ponte delle nostre paure, ricordiamoci che il rischio più alto per la nostra vita e per quella di chi amiamo è rinunciare a farlo.

Uscire dalla zona di confort comporta delle rinunce, porta e a dover affrontare rischi, pericoli, delusioni, imprese che sembrano insormontabili. Ma è questo ciò che ogni giorno fa di ogni uomo un eroe.

Solo affrontando e vincendo le proprie paure si potrà crescere e aspirare a realizzare un futuro migliore!

Perciò, forza e Coraggio!

Nel prossimo post andremo “sulle orme di Horatius: viaggeremo nei luoghi che lo hanno visto nascere, vivere, agire. In questo interessantissimo viaggio storico, andremo a scoprire anche grazie a foto e immagini, 5 luoghi incantevoli dell’antica Repubblica di Roma assolutamente da visitare!

Infine, in “Cosa accadde poi…”, potrete leggere una sintesi delle date e degli avvenimenti storici che seguirono a Horatius.

 

Ci ritroveremo qui sul nostro sito tra breve!

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Buon viaggio nella Storia e buona lettura a tutti!

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